L’allegato IV del decreto individua le aree di prodotto interessate e, tra queste, al n. 31, i “cavi elettrici, di controllo e di comunicazione” per i quali sono richiesti precisi requisiti di resistenza e di reazione al fuoco, nonché limiti per quanto riguarda il rilascio delle sostanze nocive. Per loro natura e per il loro utilizzo all’interno degli edifici (anche di svariati chilometri), essi possono infatti rappresentare una causa di innesco e di propagazione di un incendio, con la possibilità di emettere fumi tossici e gas acidi. Il Regolamento CPR è quindi lo strumento messo in atto per la sicurezza dei cittadini: non una sicurezza generica (comunque fondamentale) ma specifica contro l’insorgere o la limitazione dell’incendio. Gli incendi sono causa di infortuni per persone e animali, o provocano danni anche gravi alle strutture e al loro contenuto interno.
I prodotti coinvolti
Dal Regolamento CPR sono stati coinvolti tutti i cavi elettrici per energia e per comunicazione di qualsiasi tensione e tipo di conduttore installati permanentemente nelle costruzioni soggetti ai requisiti di reazione e resistenza al fuoco.
Il Regolamento CPR fissa per tutti i prodotti da costruzione le seguenti 7 caratteristiche:
Resistenza meccanica e stabilità
Sicurezza in caso di incendio
Igiene, salute e ambiente
Sicurezza e accessibilità all’uso
Protezione contro il rumore
Risparmio energetico e ritenzione del calore
Uso sostenibile delle risorse naturali.
I cavi sono coinvolti per le caratteristiche indicate ai punti 2 e 3.
Le opere da costruzione devono essere realizzate in modo tale che:
la generazione e la propagazione del fuoco e del fumo al loro interno siano limitate;
la propagazione del fuoco a opere di costruzione vicine sia limitata;
gli occupanti delle stesse possano uscirne senza pericoli;
le squadre di soccorso operino in sicurezza.
Il Regolamento CPR impone al costruttore l’obbligo di apporre la marcatura CE, di predisporre la cosiddetta “dichiarazione di prestazione” del prodotto e di rispettare il sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione (AVCP) adeguato alla classe di reazione al fuoco del cavo in esame.
Marcatura CE
La marcatura CE, già nota per altre Direttive UE (Bassa tensione, Compatibilità elettromagnetica, Macchine) prevede, ad uso CPR, che accanto a tale marcatura siano riportate alcune indicazioni quali, ad esempio, il nome del produttore del cavo, le ultime due cifre dell’anno di prima marcatura CE del prodotto, la norma armonizzata di riferimento, la classe di reazione al fuoco, come da articolo 9 del Regolamento, ecc.
Costanza delle prestazioni
Il cavo deve mantenere le caratteristiche indicate dal costruttore all’atto della sua prima immissione sul mercato, per questo è necessario creare un sistema di valutazione e di verifica della costanza delle prestazioni, sulla base delle caratteristiche essenziali del prodotto. Il Regolamento CPR, nel suo Allegato V indica i 5 tipi di sistema di valutazione che possono essere seguiti:
Sistema 1 +
Sistema 1
Sistema 2+
Sistema 3
Sistema 4
Per ciascun sistema sono adottate per i fabbricanti e per gli organismi notificati gli adempimenti da seguire come indicato in tabella 1.
TABELLA 1. Sistemi di valutazione previsti per le classi di reazione al fuoco normalizzate per l’Italia.
ITT= Prove
di tipo iniziali (Initial Type Testing)
FPC= Controllo
della produzione in fabbrica (Factory Production Control)
Classi di reazione al fuoco
Si tratta delle caratteristiche che rappresentano il “cuore” del Regolamento CPR: la classe di reazione al fuoco indica come si comporterà un cavo durante l’incendio, sia in termini di propagazione dello stesso, sia in termini di produzione di fumi e acidità. La classe principale è indicata da lettere (da A a F) in ordine decrescente di prestazione. A queste sigle il fabbricante può aggiungerne altre relativamente ad altri parametri addizionali che permettano di capire la prestazione del cavo nei confronti dello sviluppo di sostanze acide, dei fumi (maggiore o minore opacità), gocciolamento di particelle incandescenti del materiale isolante soggetto a incendio. In tabella 2 sono riportate in dettaglio le sigle identificative. Il documento normativo CEI che specifica le classi di reazione al fuoco normalizzate con le relative prove è la Tabella CEI UNEL 35016 “Classe di reazione al fuoco dei cavi in relazione al Regolamento UE Prodotti da Costruzione”.
Norme di prova
Il significativo lavoro svolto dal Comitato Tecnico CEI CT 20 “Cavi per energia” è stato quello di aver tradotto in termini di norme tecniche, tutto il lavoro svolto per adempiere ai disposti del Regolamento CPR, partendo dalla Norma armonizzata CEI EN 50575:2014 e relativa variante del 2016 “Cavi per energia, controllo e comunicazioni. Cavi per applicazioni generali nei lavori di costruzione soggetti a prescrizioni di reazione al fuoco”. Si tratta di una norma emessa sotto mandato della Comunità Europea e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale CE. L’emissione di questa norma armonizzata ha ufficializzato che dal 1 luglio 2017 potranno essere immessi sul mercato solo cavi rispondenti al Regolamento CPR, ovviamente nell’ambito di applicazione del Regolamento stesso. Si tratta di una norma di tipo orizzontale il cui campo di applicazione specifica per tutti i cavi elettrici soggetti al CPR: i requisiti di prestazione alla reazione al fuoco; le prove di comportamento al fuoco da effettuare; i metodi di valutazione e verifica della costanza delle prestazioni. La norma fissa inoltre i riferimenti normativi dei metodi di prova necessari a soddisfare ciascuna classe di reazione al fuoco.
Una seconda norma orizzontale relativa ai metodi di prova è la Norma CEI EN 50399 “Metodi di prova comuni. Misura dell’emissione di calore e produzione di fumi sui cavi durante la prova di sviluppo di fiamma. Apparecchiatura di prova, procedure e risultati” che specifica per tutti i cavi elettrici soggetti al CPR l’apparecchiatura di prova e le procedure di prova per la valutazione della reazione al fuoco. Questa prova fornisce i dati necessari per valutare la propagazione dell’incendio, il calore rilasciato, la produzione dei fumi e il gocciolamento.
Altre norme di prova sono:
CEI EN 60332-1-2 “Prove sui cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio. Parte 1-2: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato. Procedura per la fiamma di 1 kW miscelata”;
CEI EN 60754-2 “Prova sui gas emessi durante la combustione di materiali prelevati dai cavi. Parte 2: Determinazione dell’acidità (mediante misura del pH) e della conduttività”;
CEI EN 61034-2 “Misura della densità del fumo emesso dai cavi che bruciano in condizioni definite. Parte: Procedura di prova e prescrizioni”.
Norme di prodotto
A partire dalla pubblicazione della tabella CEI UNEL 35016 in cui sono indicate le quattro classi standardizzate di reazione al fuoco scelte che consentono di rispettare le prescrizioni installative dell’’attuale versione della Norma CEI 64-8, per ciascuna classe sono indicati in modo puntuale i valori di prova che devono essere rispettati al fine di rientrare nella classificazione al fuoco indicata e aggiornare conseguentemente le norme di prodotto (CT 20).
Norme di installazione
Per quanto concerne gli impianti elettrici, a nuove norme di prodotto sui cavi devono corrispondere nuove norme, o varianti di quelle esistenti. In particolare, è stata pubblicata la Variante 4 alla Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione”, che ha modificato gli articoli della Sezione 527 “Scelta e messa in opera delle condutture avente lo scopo di ridurre al minimo la propagazione dell’incendio” e della Sezione 751 “Ambienti a maggior rischio in caso di incendio”, introducendo nella parte prescrittiva i riferimenti alle classi di reazione al fuoco previste per gli ambienti delle Sezioni citate. Si tratta di un primo intervento sulla norma impianti, ne sono previsti altri e non solo sulla Norma CEI 64-8, lavori che impegneranno nei prossimi mesi i Comitati Tecnici CEI coinvolti nel Regolamento CPR. Con questo bagaglio di informazioni, progettisti e installatori saranno in grado di realizzare impianti sempre più sicuri e affidabili unitamente a quanto riportato nella 64-8.
Dichiarazione di prestazione
Si tratta della carta d’identità di un cavo: deve poter essere disponibile durante tutto il corso della sua vita, dalla prima immissione sul mercato fino all’utilizzatore finale e il fabbricante deve conservarla per almeno 10 anni. Significativo è il contenuto di questo documento che, sulla base di quanto riportato nell’Allegato III del Regolamento CPR, deve indicare il codice di identificazione unico del prodotto tipo, l’uso previsto del prodotto stesso, il sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione adottato e la prestazione di reazione al fuoco verificata dall’ente notificato di parte terza.
Clicca qui per scaricare la Tabella di conversione nuovi CAVI CPR impiego
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